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Avvistamenti lupi, l’esperta: “Nessuna paura ma impariamo alcune regole di comportamento”

Pubblicato da Andrea Donati il 26/04/2023

La presenza del predatore è documentata da decenni dalle fototrappole del sistema di monitoraggio del Monteferrato. Se si avvicina ai centri urbani è per seguire le prede: “Guai dargli da mangiare e se ce lo troviamo davanti basta battere le mani o fare del rumore per farlo scappare”

Il lupo è un animale molto timido e molto schivo, l’uomo non è una sua preda e non dobbiamo averne paura ma semplicemente rispettare alcune regole di convivenza”. La Fondazione Parsec, attraverso Francesca Catani, esperta del Parsec e responsabile della Didattica al Centro di Scienze Naturali, circoscrive e ridimensiona  l’allarme sui lupi segnalati nelle scorse settimane anche in alcune zone della periferia cittadina.

Intanto la presenza di gruppi di lupi è documentata da tempo nel nostro territorio. Dagli anni ’70, quando la specie divenne protetta, è sempre stata in costante crescita. Il sistema di monitoraggio del Monteferrato (PO) – gestito dalla Fondazione Parsec in convenzione con Natural Oasis – fin dall’avvio, quattro anni fa, ha sempre registrato il passaggio di questi animali.

Le postazioni, variabili da 5 a 15 a seconda della stagione, sono importanti per monitorare la presenza e le abitudini degli animali selvatici dentro e fuori dal parco e anche per lavorare sulla sicurezza di quelli ospitati nel Centro di Scienze Naturali. Nel dicembre nel 2021 le foto trappole avevano documentato ad esempio l’eccezionale presenza dello sciacallo dorato, animale raro e particolarmente schivo.

Da ottobre a marzo, quindi nei mesi invernali, i passaggi degli animali sono registrati ogni notte e in alcuni periodi quelli dei lupi sono quotidiani. Si tratta di singoli animali o gruppi, anche fino a 8 esemplari. Non sono animali stanziali, ma frequentatori abituali. Si spostano seguendo le loro prede, che d’inverno si avvicinano alle città. Il lupo è un carnivoro, si nutre prevalentemente di grandi ungulati come cervi, cinghiali, daini, caprioli.

Le risorse faunistiche e boschive del nostro territorio sono più che sufficienti al loro fabbisogno, quindi non si avvicinano perché sono troppi – prosegue Catani – Semplicemente seguono le loro prede che, un po’ stordite dal rumore e dalle luci, sono meno diffidenti e più facili da catturare. Oppure sono attratti dai rifiuti organici o dal cibo lasciato all’esterno delle case. Ecco questo dovremo imparare ad evitarlo”.

Ma le norme di comportamento non sono finite qui. Tenere i cani al guinzaglio, ad esempio, è un’altra buona regola, per evitare che per istinto si avvicinino. Gli animali domestici non sono prede abituali dei lupi, ma è bene non fornire loro nessuna opportunità.

Se si incontra un lupo è sempre importantissimo non avere nessun contatto, nemmeno se ci sentiamo protetti (se siamo in auto per esempio) e non fornirgli cibo per non creare un precedente di esperienza con l’uomo a cui possa fare riferimento in futuro. “E se ci troviamo faccia a faccia non fuggire, ma allontanarsi lentamente e magari battere le mani o fare rumore, di solito è sufficiente a farlo scappare”.

È bene segnalare gli incontri alla Regione Toscana per facilitare il monitoraggio (scrivendo a lupo@regione.toscana.it oppure con un messaggio whatsapp al numero 366 6817138).

“Teniamo presente – conclude Francesca Catani -, che la presenza del lupo è un grande vantaggio per tutti, perché tiene sotto controllo la popolazione di ungulati e favorisce il rinnovo del bosco, limita i danni alle colture provocati dai cinghiali ed è un predatore anche di specie aliene e invasive come la nutria”.

Fonte: Notizie di Prato

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