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Intervista a Antonio D’Elia dell’”Albero della Vita” di Camugnano, produttore del film “Li dove è stata perduta”

Pubblicato da Andrea Donati il 21/03/2024

Il film “Li dove è stata perduta” era già stato da noi presentato a dicembre e adesso è incluso con abbonamento Amazon Prime su Prime video

Lì dove è stata perduta” (vedi nostro precedente articolo) è un nuovo film di Claudio Guarini che comprende anche alcune scene girate nei nostri uffici.

Rudolf Steiner: “E’ l’anima quella che conosce, e per l’anima i sentimenti sono ciò che per il corpo sono le sostanze che ne formano il nutrimento.”

Antonio D’Elia

Intervista ad Antonio D’Elia:

Andrea Donati: finalmente il film è visibile a tutti

Antonio D’Elia: il film è visibile gratuitamente su prime video per gli abbonati della piattaforma video. Nel film si parla di come il legame genitoriale influisce sulla creazione della personalità alimentandone il tratto narcisistico. Questo tratto diventa fonte di conflitti nelle relazioni con gli altri, e condiziona particolarmente le relazioni di coppia attraverso lo schema del controllore e del controllato. Significa che spesso una delle due persone nella coppia fa da traino e l’altro segue o insegue, assumendo un atteggiamento vittimistico. Nel film, in una forma romanzata c’è la descrizione di un percorso di crescita fino al superamento degli effetti del legame con quello che possiamo definire il genitore bersaglio. 

Andrea Donati: sembra un tema complesso, questa profondità come viene percepita dal contesto in cui siete immersi?

Antonio D’Elia: diciamo pure che viene percepita in modo distorto. Eppure non siamo i primi a parlare di temi legati al senso della vita. Ci sono diverse scuola staineriane in Italia che operano tranquillamente. Steiner diceva: ”un seme contiene in sé più forza e potenza di quanta ne realizzerà la pianta ed in voi si trova un potenziale di spiritolatente molto più grande di quanto possiate mai sospettare. Se volete liberarlo allontanate il dubbio, la sfiducia, la preoccupazione.” Parlava di corpo, anima e spirito e di come riscoprire queste parti al nostro interno. Non a caso queste scuole si trovano in luoghi in cui c’è un certo fermento culturale, so che ce ne sono ad esempio a Bologna e Firenze. Ma perché l’Appennino dovrebbe rimanere indietro a livello culturale? Quando l’atteggiamento di curiosità e la voglia di scoperta del nuovo, in alcune zone, si è tramutata in pregiudizio e sospetto?

Andrea Donati: sarebbe una domanda interessante, l’Appennino perde abitanti ogni anno e ci sono sempre meno nascite. 

Antonio D’Elia: questa è una problematica nota. Ma si continua a sperare nelle fabbriche o nelle grandi organizzazioni per stimolare la rinascita del territorio. Albero della Vita ha dimostrato di conoscere un modello organizzativo che si basa sulle relazioni e sulla collaborazione che favorisce il ripopolamento di queste zone da parte di persone che vogliono cambiare vita. Il nostro scopo è aiutare le persone ad autodeterminarsi come imprenditori di sé stessi invece di venire qui per cercare lavoro (cosa complicata). Andando in questa direzione abbiamo già aperto due punti vendita e siamo in trattativa per rilevare e rilanciare due strutture turistiche del territorio. 

Andrea Donati: questo sta attraendo famiglie giovani e meno giovani con la prospettiva di trovare un gruppo affiatato di imprenditori ma, immagino, anche di amici. 

Antonio D’Elia: esattamente. Mi piace definire l’Albero della Vita una comitiva di amici. Purtroppo, nel tentativo di investire sempre di più nella valorizzazione del territorio, ci troviamo a lottare con scetticismo e ostacoli di varia natura mentre la logica direbbe di sostenere un progetto che ha già dimostrato di funzionare ed ha permesso di: rendere nuovamente produttivi diversi ettari di terra oggi usato per colture orticole, grano antico, farro, di movimentare a livello economico tutta la zona e di poter offrire stimoli culturali nuovi. Questo film, prodotto da Albero della Vita e distribuito da Minerva Pictures, è il secondo che produciamo. Oltre a questo abbiamo pubblicato libri e girato videoclip musicali. 

Andrea Donati: Grazie per la disponibilità 

Antonio D’Elia: grazie a te Andrea”

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