Il progetto di futuro per la Mela Rosa Romana dell’Appennino in biologico ai vertici europei.
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il 14/06/2024Premiata l’innovazione proposta dal raggruppamento Università, RI.NOVA, GAL e operatori privati. La soddisfazione dei promotori
Il progetto “MERR – Mela Rosa Romana dell’Appennino bolognese, organizzazione e valorizzazione di una filiera di qualità in biologico”, è stato selezionato tra i 30 migliori progetti europei condotti da Gruppi operativi per l’innovazione.
Il coordinatore del progetto, dottor Claudio Buscaroli, tecnico della società Ri.Nova, ha partecipato, su invito degli organizzatori, al Meeting Estoril award 2024 (Portogallo) dove ha illustrato i contenuti e le opportunità offerte dal progetto a produttori, trasformatori e, più in generale, all’economia dell’Appennino bolognese.
Il Gruppo operativo per l’innovazione dedicato alla futura valorizzazione imprenditoriale dell’antico frutto si è avvalso di molteplici contributi tecnici e professionali: Ri.Nova, Università di Bologna, Astra, Dinamica, le aziende agricole Domalfolle, La Casetta, La Pulcina, le aziende di trasformazione Il Mulino, Contini-Carboni, La Casetta, Lo Scoiattolo, le aziende commerciali Tuttonaturale e Contini-Carboni, il GAL dell’Appennino bolognese.
Le attività realizzate hanno riguardato la caratterizzazione genetica e la selezione dei cloni, l’individuazione degli impollinatori, la vocazionalità del suolo e del territorio, il censimento delle aziende produttrici e dei nuovi impianti, la messa a punto di un disciplinare di produzione in biologico, il packaging, un marchio collettivo privato, l’apertura del portale Web “Filierarosaromana” dove, tra le altre cose, sono georeferenziati gli alberi secolari di Rosa Romana dell’Appennino bolognese.
Inoltre si è cercato di dare supporto tecnico alle aziende agricole impegnate nella produzione attraverso corsi di formazione, divulgazione e assistenza in campo.
Claudio Buscaroli, responsabile del progetto, e Tiberio Rabboni, presidente del GAL dell’Appennino bolognese, deputato alla divulgazione dei risultati, hanno così commentato l’importante riconoscimento europeo: “Risultare tra i primi 30 progetti europei è motivo di grande soddisfazione e testimonia la qualità del lavoro svolto, nonché le potenzialità di sviluppo imprenditoriale e commerciale della rosa romana in Appennino.
Ora è importante che i contenuti del progetto vengano conosciuti e messi in pratica dagli operatori e da coloro che credono in un futuro possibile per l’agricoltura delle nostre montagne. Il GAL è pronto a sostenere gli eventuali investitori con bandi per la concessione di contributi a fondo perduto finalizzati alla strutturazione della produzione in campo e nella filiera produttiva-commerciale”.
I GOI (Gruppi Operativi per l’Innovazione) sono costituiti da gruppi di imprese che insieme a centri di ricerca e Università si uniscono per realizzare un progetto innovativo comune, partecipando ai bandi che vengono attivati dalle Regione e dagli Stati con i fondi della Comunità Europea. Sono stati realizzati circa 3.400 progetti dalla nascita di questo canale di innovazione agroindustriale.
L’Italia è il secondo paese, dopo il Portogallo, per numero di Goi realizzato. Tra le Regioni italiane, L’Emilia-Romagna è quella che ha messo a segno il maggior numero di progetti Goi.
Al meeting di Estoril erano presenti i 30 progetti Goi prescelti. Erano rappresentati 11 paesi. L’Italia e il Portogallo sono stati i paesi più rappresentati.
La Regione Emilia-Romagna era presente con 3 progetti: Rosa Romana, prosciutto di Parma e Viticoltura piacentina. La caratteristica comune dei progetti che ha determinato la scelta è stata la sostenibilità della soluzione innovativa che il progetto proponeva.
Fonte: Comunicato stampa