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Riorganizzazione e chiusure del Gruppo Hera in Appennino

Pubblicato da Andrea Donati il 20/04/2023

Manifestate intenzioni del Gruppo Hera di chiudere il cantiere operativo di Rioveggio.

Il capogruppo di RETE CIVICA – Progetto Emilia-Romagna Marco Mastacchi ha presentato nella seduta odierna dell’Aula un question time per avere chiarimenti sulle manifestate intenzioni del Gruppo Hera di chiudere il cantiere operativo di Rioveggio, attualmente utilizzato come deposito mezzi per effettuare i servizi di raccolta rifiuti dei comuni limitrofi, quando l’accordo firmato dai soci COSEA e da Hera in ordine alla cessione delle quote prevedeva esplicitamente che “i Bandi di gara devono prevedere il mantenimento delle attuali sedi operative“.

Mastacchi chiede anche se e in che modo la Giunta intenda attivarsi per garantire la continuità del servizio attualmente offerto e la tutela dell’occupazione sul territorio, così come previsto e sottoscritto nello stesso accordo. E’evidente che l’assenza di presidi territoriali pregiudicherà, in prospettiva, l’occupazione sul territorio.

A seguire si determineranno inoltre un maggior rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori coinvolti, un maggiore impatto ambientale e presumibilmente un peggioramento della qualità dei servizi, quando le parti si impegnavano a migliorare i servizi offerti alla cittadinanza, il contenimento delle tariffe e tutelare i presidi territoriali nell’Appennino, con un‘attenzione massima ad evitare disagi e disservizi ai cittadini della montagna.

Si sottolinea inoltre che qualora la chiusura fosse realizzata verrebbero disattesi gli accordi sottoscritti in precedenza con le Organizzazioni Sindacali, che impegnano Hera a mantenere il livello dell’occupazione sul territorio, anche con l’applicazione della clausola sociale per la tutela dei lavoratori delle imprese subappaltatrici/affidatarie, a tutelare i presidi territoriali ed al mantenimento delle sedi territoriali con il miglioramento dei servizi, oltre agli impegni contestualmente assunti per la cura, la manutenzione del territorio, il dissesto idrogeologico, la prevenzione sismica e l’investimento sull’economia circolare.

A Marano di Gaggio Montano è nato il nuovo polo dei servizi del Gruppo Hera, sede unica del territorio della montagna, nell’ottica di un riassetto logistico di tutte le sedi che il Gruppo intende realizzare, in una logica di ottimizzazione di spazi e servizi, che inevitabilmente oltre alla chiusura delle sedi territoriali limitrofe, nel tempo penalizzerebbe in particolare i lavoratori di quelle zone, che si vedrebbero costretti a percorre lunghe tratte, in un’area che presenta quotidianamente una viabilità irta di ostacoli, per raggiungere il punto di partenza dei mezzi.

Il Consigliere Mastacchi si dichiara insoddisfatto e preoccupato per la risposta ricevuta dall’Assessore Colla. Entro la fine del 2023 l’ottimizzazione logistica dei tragitti prevista da Hera vedrà il conferimento dei rifiuti dalla sede di Gaggio Montano all’impianto in Via del Frullo a Granarolo Emilia, a causa della chiusura della discarica di Ca’ dei Ladri perché insufficiente.

Una risposta questa che conferma tutte le preoccupazioni palesate da questo question time. I lavoratori attualmente operativi sul territorio verranno costretti a spostarsi con due proposte di spostamento logisticamente sconvenienti – una prevede di valicare una montagna e l’altra di scendere a valle e attraversare tutta la città di Bologna per andare al Frullo.

La cosa più grave di questa risposta – dichiara Mastacchi – è che venga completamente disatteso quell’accordo che era stato sottoscritto in occasione della cessione delle quote e che aveva come punto centrale il mantenimento dei presidi territoriali.” Il Consigliere Mastacchi anticipa che intende percorrere tutte le strade possibili per impedire la soluzione prospettata da Hera.

Fonte: RETE CIVICA – Progetto Emilia-Romagna Marco Mastacchi

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