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Se l’impresa è in crisi o il titolare non ha eredi, ora per i dipendenti è più conveniente rilevarla

Pubblicato da Andrea Donati il 01/07/2023

Firmato accordo tra Cna Bologna e Legacoop Bologna. Anche le aziende artigiane possono diventare Workers Buyout cooperativi usufruendo degli interventi finanziari di sostegno dei Fondi Mutualistici o previsti dalla Legge Marcora.

Un accordo anti-crisi per “salvare” aziende in difficoltà economiche o che rischiano di chiudere per mancanza di eredi del titolare. Lo hanno firmato i presidenti di Cna Bologna, Antonio Gramuglia, e di Legacoop Bologna, Rita Ghedini.

Una soluzione per risolvere queste crisi è la costituzione da parte dei lavoratori di nuove società cooperative di produzione lavoro, tecnicamente “Workers Buyout”, capaci attraverso l’acquisizione delle aziende di origine, o di una parte di esse, di garantirne la continuità conservando capacità produttiva ed occupazione.

La novità dell’accordo tra Cna e Legacoop è che questo strumento ora potrà essere usufruito anche da aziende artigiane e piccole e medie imprese associate a Cna Bologna. Cna e Legacoop costituiranno un gruppo lavoro che effettuerà l’analisi della fattibilità e della sussistenza delle condizioni giuridiche, economiche e finanziarie per l’avvio della procedura di creazione della nuova cooperativa da parte dei lavoratori interessati a subentrare nella conduzione dell’impresa in crisi.

Quello dei “Workers buyout” è uno strumento particolarmente utile in quanto le nuove imprese cooperative possono usufruire degli interventi finanziari e di sostegno messi a disposizione dai Fondi Mutualistici delle Centrali Cooperative oltre a quelli previsti dalla Legge 49/1985 (Legge Marcora): i lavoratori investono le loro risorse – dall’anticipo della mobilità (Naspi) al conferimento del Tfr – e possono essere sostenuti da Coopfond (Fondo Mutualistico che raccoglie il 3% degli utili delle cooperative aderenti a Legacoop e lo impiega in progetti di sviluppo o consolidamento delle cooperative, che già sostiene nel territorio di Bologna 5 wbo per 140 occupati) e da CFI (Cooperazione finanza impresa – finanziaria nata con la Legge Marcora e partecipata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy).

Grazie alla collaborazione tra le associazioni firmatarie del protocollo e questo sostegno finanziario i lavoratori costituti in cooperativa potranno essere accompagnati nell’assunzione della responsabilità della gestione della azienda, scommettendo sul loro futuro.

In Emilia-Romagna i Workers Buyout sostenuti da CFI dal 2011 al 2022 sono stati 29: 773 i posti di lavoro tutelati, 146 milioni il fatturato salvaguardato. Nel territorio della Città Metropolitana di Bologna i Workers Buyout accompagnati da Legacoop e sostenuti da Coopfond e CFI sono stati 5: 117 posti di lavoro interessati, 19 milioni il fatturato.

La Cna si impegnerà a diffondere tra i propri associati i contenuti di questo protocollo con Legacoop.

Per le imprese bolognesi il tema del passaggio generazionale è di estrema attualità e rappresenta una sfida sempre difficile da affrontare. Secondo i dati Istat un quinto delle aziende italiane è interessato al ricambio generazionale e questo dato è influenzato dall’età degli imprenditori: a Bologna l’età media dei titolari di impresa è particolarmente elevata, superiore alla media nazionale. Il 49% (dati Camera di Commercio di Bologna) ha dai 50 ai 69 anni e il 10% ha oltre i 70 anni.

Cna ha a cuore la tenuta sociale ed imprenditoriale del nostro territorio nonché dei livelli di occupazione – spiega Antonio Gramuglia, presidente Cna Bologna – Abbiamo valutato che quello dei Workers Buyout può essere uno strumento particolarmente utile, sia per le imprese che attraversano una crisi economica, che per le aziende in difficoltà col passaggio generazionale. Abbiamo trovato in Legacoop un alleato prezioso che consentirà ai dipendenti di queste aziende di poter usufruire di questo strumento, una dimostrazione concreta di come le associazioni bolognesi che rappresentano imprese e cooperative sanno fare squadra per un obiettivo importante e condiviso come può essere la tenuta dell’economia del territorio”.

Tra le contrazioni economiche e la pandemia, negli anni sono aumentate le esperienze di lavoratori che si costituiscono in cooperativa per dare continuità all’attività della propria impresa, che rischierebbe la chiusura per crisi o per mancato ricambio generazionale – aggiunge Rita Ghedini, Presidente Legacoop Bologna – Queste esperienze ci insegnano che i workers buyout cooperativi possono essere molto importanti per la tenuta sociale, economica ed occupazionale del territorio, e che hanno maggior probabilità di successo quando possono contare, oltre che sulla determinazione dei soci lavoratori, anche sulla collaborazione di associazioni, sindacati e istituzioni. Il protocollo firmato consente di coordinare e rendere stabile la collaborazione tra CNA e Legacoop, attivando a supporto dei progetti anche le risorse finanziarie dei fondi mutualistici e della Legge Marcora”.

Fonte CNA Bologna

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