Alessandro Santoni riferisce sulla visita del Cardinale Zuppi in occasione dell’inizio lavori di recupero del palazzo Ranuzzi de Bianchi

“Rigenerazione urbana di palazzo Ranuzzi De Bianchi finalizzata alla realizzazione di un polo territoriale di servizi alle persone e alla comunità della valle del Setta”

E’ da poco terminata una mattinata davvero ricca di emozioni, non solo per me ma per le tante persone presenti.

Questa mattina (10 febbraio), alla presenza del nostro Cardinale Matteo Zuppi, abbiamo dato il via agli interventi di recupero dello storico “palazzo” di Pian del Voglio, che al termine dei lavori restituirà alla cittadinanza nuovi spazi e nuovi servizi, al fine di favorire la coesione sociale ed il benessere della comunità locale, oltre a rappresentare un importante esempio di rigenerazione urbana.

Il progetto di recupero complessivo avrà un costo di € 1.800.000 e sarà realizzato in due stralci:

– il primo prevede la sistemazione del corpo centrale principale, per un investimento complessivo di € 1.250.000, finanziati per 700.000 dalla Regione Emilia Romagna attraverso il Bando Rigenerazione Urbana 2021 e per 550.000 dalla Arcidiocesi di Bologna

– il secondo prevede la sistemazione del fabbricato annesso, per un investimento complessivo di € 550.000 finanziato dal Ministero del Turismo

La Rigenerazione Urbana di Palazzo Ranuzzi De Bianchi, è un progetto speciale ed innovativo la cui finalità è quella di creare valore per l’intera comunità. Un progetto che restituisce alla cittadinanza uno spazio urbano di recuperato prestigio dove si integrano servizi al cittadino, attività culturali e ricreative, aspetti residenziali e turistici.

I lavori dovrebbero terminare nella primavera-estate del 2025, al termine dei quali al loro interno si prevedono: spazi per l’erogazione di servizi pubblici (URP, anagrafe, sportello sociale, uffici di prossimità) grazie all’apertura di sportelli municipali decentrati per favorire l’accesso ai servizi dell’Ente, attività culturali cerimoniali e ricreative promosse dall’Ente e/o da sviluppare assieme alle Associazioni del territorio, n. 7 gruppi appartamento gestiti dalla Fondazione Santa Clelia Barbieri assieme ad un Laboratorio diurno di comunità ed una comunità alloggio per anziani.

In quest’ottica, non deve essere in secondo piano la “riscoperta” dell’Appennino sotto diversi punti di vista, oggi sempre più percepito come un luogo “di vita” anche grazie a progetti come questo ed alle politiche istituzionali messe in campo ai diversi livelli, appunto come queste.