Le scuole di San Benedetto Val di Sambro da antisismiche diventeranno ad energia quasi zero
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il 15/04/2024Dopo gli interventi di adeguamento sismico, arriva un altro importante finanziamento per la riqualificazione energetica delle scuole del Capoluogo
Il plesso scolastico “Giacomo Musolesi” del Capoluogo sarà oggetto di un’importante riqualificazione energetica grazie a un finanziamento, da parte della Regione Emilia Romagna, nell’ambito del bando per il supporto ad interventi di riqualificazione energetica e miglioramento/adeguamento sismico degli edifici pubblici con risorse a valere sul PR FESR 2021-2027.
Il contributo dedicato al plesso è stato quantificato complessivamente in € 1.172.107,71. Gli interventi avranno un costo complessivo di € 1.674.439,58 e la quota mancante di € 502.331,87 verrà messa a disposizione dal GSE per il tramite del Conto Termico, il sistema incentivante dedicato alle Pubbliche Amministrazioni che investono in lavori di riqualificazione energetica dei propri edifici e che, nello specifico, consentirà l’adeguamento del plesso scolastico allo standard nZEB (nearly Zero Energy Building– edificio a energia quasi zero).
Questo finanziamento segue in ordine di tempo, ma anche di esecuzione, quello di adeguamento sismico eseguito nel corso del 2023, sempre sulla parte storica del fabbricato. Secondo il piano dell’Amministrazione, gli interventi per i quali è al momento in corso la gara d’appalto dovranno essere realizzati nei due periodi estivi 2024 e 2025, in modo da non interferire con le attività didattiche.
L’intervento principale sarà rappresentato dalla coibentazione dell’involucro opaco, con realizzazione di rivestimento termico a cappotto sulle pareti verticali e delle coperture del corpo centrale e della palestra. Sarà accompagnato da altri interventi quali la sostituzione degli infissi esterni dei due fabbricati più datati con nuovi serramenti a bassa emissione ad elevate prestazioni, la sostituzione dei generatori di calore con tre pompe di calore elettriche del tipo aria-acqua, mentre, per la produzione di acqua calda sanitaria, si prevede la sostituzione dei boiler esistenti con un impianto solare termico coadiuvato da un accumulo combinato alle pompe di calore.
Si procederà infine con la sostituzione dei corpi illuminanti attualmente esistenti con sistemi LED ad alta efficienza e con l’installazione di pannelli fotovoltaici da 10 kW a implementazione dell’impianto esistente.
Grazie a questi lavori, anche il plesso scolastico del Capoluogo diventerà un edificio ad altissima prestazione energetica, in virtù di un fabbisogno energetico che diventerà quasi nullo, e comunque coperto in misura significativa da energia ottenuta da fonti rinnovabili e prodotta in sito.
Esprime la sua soddisfazione il Sindaco di San Benedetto Val di Sambro Alessandro Santoni: “Per prima cosa mi sento di dover ringraziare gli studenti, le loro famiglie e tutto il personale scolastico per aver sopportato i lavori di adeguamento sismico eseguiti lo scorso anno, comprendendo che il disagio prodotto sarebbe stato ampiamente giustificato dalla fondamentale messa in sicurezza dell’edificio, e di conseguenza dei ragazzi stessi in caso di terremoto.
Raggiunto questo obiettivo, ne abbiamo voluto cercare subito un altro, quello volto a migliorare il comfort degli studenti e proseguire il nostro percorso di recupero del patrimonio verso una direzione di sostenibilità mirata a ridurre il consumo di energia e le emissioni inquinanti in atmosfera. Dopo gli interventi di adeguamento sismico, arriva dunque un altro importante finanziamento per la riqualificazione energetica delle scuole del Capoluogo che verrà realizzato ancora una volta senza gravare sul bilancio del Comune: dunque non solo un edificio ad energia quasi zero, ma anche con lavori a costo zero. E, se la gara d’appalto procederà senza intoppi, l’obiettivo è quello di avviare la prima fase dei lavori già a partire dalla prossima estate, per poi sospenderli e riprenderli, completandoli nell’estate 2025 quando verrà restituito un immobile di eccellenza, merito della sua capacità di coniugare aspetti tecnici, qualitativi ed economici nel rispetto dell’ambiente e del contesto urbano, grazie anche ad un recupero architettonico delle facciate di alta qualità”.
Fonte: Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese