Alessandro Santoni presidente del Distretto socio-sanitario dell’Unione riferisce su Ospedali, Sistema Emergenza e Medicina di Base
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il 12/06/2023Alessandro Santoni:
“Il tema sanitario, ormai da anni stressato da tante situazioni emergenziali, oggi vede in discussione un nuovo progetto che mira a modificare l’attuale sistema di accesso ai servizi ospedalieri di pronto soccorso, suddividendo l’EMERGENZA dall’URGENZA.
In concreto, il progetto regionale mira ad individuare strutture di Pronto Soccorso destinate a ricevere codici arancioni e rossi, a cui affiancarne altre (chiamate CAU – Centri di Assistenza e Urgenza) destinate a prestare le prime cure ai codici bianchi e verdi.
Il progetto è molto più articolato e tecnicamente complesso da spiegare, ma uno degli aspetti che si porrà in discussione a livello territoriale è quello della collocazione di questo nuovo servizio (CAU) all’interno dei singoli Distretti.
Per quanto riguarda il nostro, ossia quello dell’Appennino Bolognese, nelle scorse settimane abbiamo espresso una posizione importante: se il servizio nasce in affiancamento a quelli già esistenti, ed in particolare dei pronto soccorsi, allora può essere visto positivamente poiché rappresenta una aggiunta quantitativa e qualitativa a quanto già in essere a livello territoriale.
Se invece nasce in sostituzione a quanto già presente, come ad esempio la trasformazione del PS di Vergato in CAU, allora non ci troverà favorevoli. Su questa struttura in particolare, visti gli interventi anche strutturali in corso, quello che ci aspettiamo è una proposta di miglioramento dell’offerta.
Siccome il progetto CAU (indipendentemente da quella che sarà la sua articolazione finale) coinvolge anche il sistema dell’emergenza e della continuità assistenziale, mi sono permesso infine di aggiungere due elementi importanti per le quali si chiedono rassicurazioni:
– che lo stesso non comporti riduzioni all’attuale servizio di emergenza e delle auto mediche,
– che il coinvolgimento della continuità assistenziale non abbia ulteriori effetti sulla organizzazione dei servizi di medici di base, che sappiamo essere già in forte difficoltà non solo in Appennino, ma nell’intero ambito metropolitano.
Ringrazio il Carlino Bologna per avere ripreso questa notizia.”